
Quando ci chiesero aiuto per un’impresa impossibile
29/07/2019Diversi anni fa, organizzammo una convention in un Paese arabo. La società di comunicazione incaricata dal cliente della consegna dei materiali ci comunicò di non essere riuscita a sdoganare le attrezzature tecniche per l’allestimento della sala plenaria. A sole 24 ore dall’inizio della convention, mancava, letteralmente, tutto: sistemi audio, luci, proiettori... insomma, tutto significa davvero tutto; già immaginavamo 750 ospiti giungere nel bel mezzo del nulla cosmico, come in un incubo. Si rivolsero a noi per un aiuto. Non c’erano colonne dietro cui nascondersi, per cui, coraggiosamente, gli sventurati risposero all’appello. Per prima cosa, inviammo nella capitale una nostra collaboratrice che riuscì fortunosamente a reperire tutto il materiale necessario, noleggiandolo direttamente in loco. Il materiale avrebbe dovuto viaggiare di notte per arrivare nella sede del congresso all'alba e, dopo un montaggio lampo, tutto avrebbe dovuto essere pronto per le 14.00. In questi casi disperati la mente viaggia veloce: un camion a noleggio e via, a tutta birra verso la sede congressuale, ci sembrava facile. Ma viene fuori che sulla strada tra la capitale e il resort che ospita la convention c'è un ponte il cui passaggio di notte è vietato ai camion. Chiusi in un riserbo assoluto, noleggiammo un bus, caricammo tutto il materiale e, dopo aver transitato sotto il ponte, arrivammo al resort. Alle 14.00 tutto era pronto, nessuno si accorse di nulla. D’altro canto, nessuno ci fece un elettrocardiogramma, altrimenti sì che se ne sarebbero accorti, eccome.